Social a pagamento: quali prospettive per gli influencer?

Gianluigi Cogo
Webeconoscenza
Published in
5 min readDec 22, 2023

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Originariamente pubblicato su Smart Working Magazine © il 14 Dicembre 2023.

Nel vivace ecosistema dei social media, i cosiddetti social influencer sono diventati figure chiave grazie alla loro attitudine nel trasformare le passioni e i contenuti in veri e propri business. Il loro successo è dovuto in larga parte alla capacità di influenzare l’opinione pubblica e di modellare i comportamenti d’acquisto da parte degli utenti dei social media generalisti (Instagram, You Tube e Tik Tok in primis).
Possiamo persino spingerci oltre e affermare che molti di loro, in questi ultimi anni, sono riusciti persino a rivoluzionare il marketing moderno e a ridefinire quasi del tutto gli schemi, i ritmi, e i modelli di sviluppo, offrendo persino opportunità per ‘nuovi mestieri’ che sfuggono persino alle convenzioni del mondo digital.

La loro ‘professione’ è comunque in costante mutamento, ma non priva di ostacoli e cambiamenti repentini, anche perché con l’avvento delle recenti politiche di monetizzazione imposte dalle maggiori piattaforme social, essi stessi si troveranno ad affrontare scenari non prevedibili, con nuove sfide ma anche nuove opportunità che richiederanno rinnovate abilità strategiche e una consapevolezza normativa più attenta.

‍La monetizzazione dei Social Network: una lama a doppio taglio

La decisione di molti social network di introdurre opzioni a pagamento (dopo X, anche il mondo Meta ha deciso di intraprendere questa strada per i suoi gioielli Facebook e Instagram) al fine di amplificare la visibilità degli utenti o per offrire loro funzionalità premium, rappresenta un’evoluzione naturale del mercato.

Diverse sono le motivazioni che hanno spinto i colossi digital a queste scelte:

  • Monetizzazione diretta: le piattaforme social cercano di massimizzare i loro profitti. I servizi a pagamento si aggiungono al modello basato sulla pubblicità per creare una nuova fonte di reddito diretto.
  • Valore aggiunto: per giustificare questi costi imputati all’utenza, i social network offrono funzionalità premium o miglioramenti dell’esperienza utente che non sono disponibili nella versione standard gratuita, come ad esempio: analisi avanzate, maggiore visibilità e funzioni di targeting.
  • Saturazione del mercato: con la maturazione del mercato dei social media e la crescente competizione per l’attenzione degli utenti, è più difficile mantenere una crescita elevata attraverso la sola pubblicità. I servizi a pagamento possono fornire una crescita alternativa.
  • Qualità del contenuto: i social media possono anche utilizzare i servizi a pagamento come un modo per incentivare la creazione di contenuti di qualità superiore, offrendo ai creatori professionisti strumenti migliori in cambio di una contropartita non gratuita.
  • Limitare lo spam e i contenuti di bassa qualità: i servizi a pagamento possono funzionare come un filtro per limitare la quantità di spam o contenuti di bassa qualità (speriamo anche le fake news), poiché gli utenti che sottoscrivono gli abbonamenti sono generalmente più coinvolti nella piattaforma e ne prediligono un approccio professionale e autorevole.
  • Unicità e status: offrire alcune funzioni a pagamento può creare un senso di esclusività e status. Gli utenti possono così permettersi dei servizi premium con i quali ottenere status speciali all’interno della community, come badge o accessi a contenuti riservati e iniziative esclusive.
  • Aderenza alle esigenze degli utenti: in alcuni casi queste piattaforme ingegnerizzano dei servizi a pagamento in risposta alle richieste degli utenti, offrendo di conseguenza caratteristiche o servizi che la stessa base utenti desidera, ma che non sono sostenibili e/o giustificabili in un’offerta free di tipo generalista.
  • Sostenibilità a lungo termine: con la crescita del numero di utenti e l’aumento dei costi di gestione e sviluppo delle piattaforme, i servizi a pagamento possono fornire un flusso di entrate più stabile e prevedibile rispetto alla pubblicità che, come sappiamo, è soggetta a cicli e/o influenzata da fattori esterni come crisi economiche o mutamenti emozionali e sociali e dell’utenza.

Se da un lato quanto elencato potrebbe garantire agli influencer una maggiore penetrazione dei loro contenuti, dall’altro questo nuovo paradigma pone la necessità di riconsiderare le strategie di investimento. Il budget pubblicitario deve ora essere ripensato per assicurare un ROI (Return On Investment) ottimale, senza dimenticare l’importanza di costruire una comunità organica, dunque spontanea e più impegnata che, comunque, rimane sempre la garanzia per il successo su questi ecosistemi digitali.

Normative e trasparenza: il nuovo alfabeto dell’influencer

Con la crescente pressione per una maggiore trasparenza e la regolamentazione delle collaborazioni pubblicitarie (già la Fade Trade Commission negli Stati Uniti, l’AGCOM in Italia e altre autorità simili a livello globale impongono linee guida stringenti sulla chiarezza dei messaggi promozionali), gli influencer devono affrontare sfide legali non trascurabili. Il rispetto delle normative sulla pubblicità, l’identificazione chiara dei contenuti sponsorizzati e la dichiarazione dei redditi diventano elementi cruciali per operare nel rispetto delle leggi e per mantenere la fiducia del pubblico. La trasparenza non è più un optional, ma una pietra angolare della credibilità online.

‍Tassazione e dichiarazione dei redditi: il dovere dell’influencer professionista

Queste particolari figure professionali, ormai non più emergenti ma consolidate nel panorama della comunicazione e del marketing digitale, dovranno ora affrontare con maggior serietà la gestione fiscale dei propri introiti e non potranno più eludere tale adempimento, in quanto la regolazione nazionale e internazionale è riuscita (pur in ritardo) ad adeguarsi. Già oggi, in molti paesi, i guadagni generati attraverso le attività di influencer sono soggetti a tassazione e devono essere dichiarati in modo appropriato. La conoscenza delle proprie obbligazioni fiscali e l’assistenza di consulenti qualificati diventano imprescindibili per una gestione oculata del proprio business e per evitare multe salate.

Verso un Business Plan solido ed efficace per gli influencer

Di fronte a queste nuove dinamiche, gli influencer dovranno strutturare un vero e proprio business plan che li aiuti a definire obiettivi chiari, strategie di marketing precise, una gestione finanziaria attenta e una pianificazione fiscale impeccabile. Elementi quali la diversificazione delle fonti di reddito, l’investimento in formazione continua (gli algoritmi e i modelli di deploy dei Social Media cambiano continuamente) nonché l’utilizzo di strumenti di analisi dati sono altrettanto fondamentali per costruire una carriera sostenibile e a lungo termine.

Definire quindi un business plan per un influencer non è un’impresa semplice, data la volatilità del mercato e la dipendenza da algoritmi spesso imprevedibili. Tuttavia, alcuni passaggi chiave possono essere identificati:

  • Analisi del target di mercato: identificare e comprendere il pubblico di riferimento è vitale per qualsiasi strategia di contenuto;
  • Diversificazione delle fonti di reddito: sponsorizzazioni, affiliazioni, vendita di merchandising, creazione di contenuti esclusivi per piattaforme a pagamento, sono solo alcuni esempi;
  • Pianificazione strategica: stabilire obiettivi a breve e lungo termine e adeguare la strategia di contenuto in base alle performance e ai feedback del pubblico;
  • Compliance legale e fiscale: assicurarsi la consulenza di esperti per navigare le acque spesso torbide delle normative pubblicitarie e fiscali.

Conclusione: l’influencer come imprenditore del proprio brand

Gli influencer sono dunque chiamati oggi ad essere imprenditori di se stessi, con una consapevolezza critica dei cambiamenti in atto e delle competenze richieste dal mercato. Lontano dall’essere solo una figura pubblica in rete, l’influencer deve ormai incorporare le competenze di un manager, di un esperto di marketing e di un conoscitore attento delle normative nazionali e internazionali. Solo coloro che sapranno evolversi, mantenendo al contempo un’autenticità che soddisfi e appassioni il loro pubblico di riferimento, riusciranno a prosperare nell’incerto futuro del digitale.

In questa nuova era, l’adattamento e l’innovazione saranno le chiavi per trasformare i cambiamenti in opportunità, definendo così la traiettoria di successo anche per gli influencer di domani.

Originally published at https://www.smartworkingmagazine.com.

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